La Cina prevede di accelerare la realizzazione del suo schema nazionale di scambio di emissioni (ETS) nel corso dell’anno e di fare il primo scambio nel 2020. La Cina ha iniziato con sette piattaforme di trading regionali nel 2013 e ha lanciato un ETS nazionale nel dicembre 2017 ma ha dovuto lavorare sulla costruzione di infrastrutture tecniche prima di iniziare il commercio. L’ETS coprirà inizialmente il settore della produzione di energia del paese e in particolare i generatori di energia con emissioni di almeno 26.000 tCO2/anno (unità a carbone). Coprirà elettricità, prodotti chimici, petrolchimico, costruzioni, acciaio, metalli non ferrosi, carta e aviazione e sarà successivamente esteso al resto dell’economia, coprendo 100.000 impianti industriali che emettono circa 8 GtCO2/anno. La Cina prevede inoltre di introdurre una tassa sul carbonio e un sistema di quote di energia rinnovabile, per rispettare i propri impegni di riduzione delle emissioni intorno al 2030.

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