(Roma, 23 aprile 2020 – L’impatto del Coronavirus sul mercato del gas naturale – di Gianluca Carrino)

Le più recenti analisi dell’Osservatorio Energia dell’AIEE evidenziano come con l’arrivo del Coronavirus, la domanda europea di gas naturale stia crollando ai minimi storici in un contesto di prezzi in forte ridimensionamento.
In diversi paesi europei tra cui Italia, Spagna e Regno Unito, i blocchi e le restrizioni interne si sono intensificati verso la fine di marzo influenzando l’attività economica e  quindi il consumo di gas.
Secondo i dati dell’operatore di rete Snam, il consumo di gas industriale in Italia è crollato a marzo del 16% rispetto allo stesso periodo dell’ anno precedente,  mentre la domanda per usi termoelettrici si è ridotta del 18% .

Per quanto riguarda la Spagna, come mostrano i dati dell’operatore di rete Enagas, la domanda totale è invece scesa del 5% mentre i consumi di gas per la produzione di elettricità sono crollati del 25%.
Nella prima metà di aprile il numero di decessi è iniziato a rallentare sia in Spagna che in Italia, suggerendo che il virus potrebbe aver raggiunto il suo picco. Tale sentimento ha favorito spunti di ripresa nei mercati azionari europei e statunitensi, anche i prezzi del carbonio della UE hanno nuovamente varcato la soglia dei € 20 per tonnellata.
Il coronavirus avrà  un grande impatto sull’approvvigionamento di gas in Europa: secondo la società di consulenza Wood Mackenzie Collineau, la Russia rimane nella posizione migliore per mantenere la sua quota di principale esportatore europeo.
Nei periodi di basso prezzo del petrolio, il rublo russo tende infatti a deprezzarsi, il che significa che l’economia delle esportazioni russe verso il mercato europeo migliora perché rende i trasporti più economici in termini di dollari.
Le esportazioni di GNL in Europa più colpite dai prezzi bassi dovrebbero invece essere quelle degli Stati Uniti.
Se il coronavirus continuerà  a deprimere  la domanda di petrolio e gas per tutto il resto dell’anno, mantenendo bassi i prezzi, la produzione di gas degli Stati Uniti potrebbe diminuire , aumentando nella prossima stagione invernale i prezzi di riferimento di Henry Hub e rendendo il GNL statunitense più costoso nel 2021 (WGI prevede che i prezzi di Henry Hub saranno pari a circa 3,25 $/MMBtu l’anno prossimo contro i 1,90 $/MMBtu di oggi).

L’impatto del corona virus sui prezzi del gas è stato molto rilevante.

Con l’arrivo della stagione invernale, i prezzi medi degli Hubs europei commercializzati avevano registrato un leggera crescita (registrando a dicembre un prezzo medio pari a 4,40 $/MMBtu), ma  i mesi successivi si sono mossi su un trend discendente per effetto del crollo di domanda provocato dal “contagio” dei mercati energetici da parte del Corona Virus.
Dopo le forti riduzioni di gennaio e febbraio a marzo i prezzi sui  vari Hubs  hanno registrato ulteriori riduzioni (sullo sfondo della crisi da Covid-19).
Il prezzo medio del Bunde/Dutch TTF è stato pari a 2,73 $/MMBtu; il 7,1% in meno rispetto a febbraio ed il 48,5% in meno rispetto allo stesso mese del 2019.
Il gas commercializzato al NBP ha riportato un prezzo medio pari 2,77 $/MMBtu; con una variazione percentuale pari al -9,3% rispetto a febbraio ed al –47,4% rispetto a marzo dell’anno precedente. Il gas scambiato a Zeebrugge ha invece toccato i 2,75 $/MMBtu, con una riduzione del 7,4% rispetto al mese precedente ed una riduzione del 47,1% rispetto a marzo 2019. Il German NGC, infine, ha registrato  un prezzo medio pari a 2,90 $/MMBtu, il 6,1% in meno rispetto a febbraio ed il 47,9% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Durante la prima metà di aprile le qualità di gas Bunde TTF, NBP, Zeebrugge e German NGC hanno registrato una crescita riportando un prezzo pari a 1,71 $/MMBtu, 2,31 $/MMBtu, 2,15 $/MMBtu e 2,37 $/MMBtu; con una riduzione percentuale  pari al 38,3%, 16,1%, 21,2% e 18,3% rispetto ai prezzi medi di marzo 2020 ed il 61,3%, 52,8%, 56,1% e 54,7% in meno rispetto allo stesso mese del 2019.
Come riportato dai contratti day-ahead sui principali hubs europei, il National Balancing Point (NBP) del Regno Unito e il TTF olandese, sono ad aprile entrambi scesi sotto i  2 $/MMBtu registrando il 20 aprile un prezzo rispettivamente pari a 1,30 $/MMBtu (il più basso da settembre 2009) e 1,98 $/MMBtu. Le qualità Zeebrugge e German NCG hanno invece registrato prezzi pari a 2,48 $/MMBtu e 2,19 $/MMBtu.

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