Il governo francese e l’azienda elettrica statale EDF hanno raggiunto un accordo sul prezzo di vendita dell’energia nucleare a partire dal 2026, in sostituzione della tariffa ARENH esistente che scadrà il 31 dicembre 2025. L’accordo, soggetto all’approvazione  della Commissione Europea, mira a sostituire la legge ARENH (2010) che obbliga EDF a vendere parte della sua produzione nucleare (fino a 100 TWh/anno, ovvero circa un quarto della sua produzione) a fornitori alternativi sul mercato all’ingrosso a un prezzo regolamentato, che dal 2012 è fissato dalla CRE a 42 €/MWh (a cui si aggiungono ulteriori 20 TWh venduti a 46,2 TWh €,  a gennaio 2022).

Secondo i termini dell’accordo, EDF offrirà l’intera produzione di energia nucleare a fornitori alternativi al prezzo di 70 €/MWh. Inoltre, l’accordo introduce anche un meccanismo di “rent capture”: quando i prezzi all’ingrosso dell’elettricità superano i 78-80 euro/MWh, i ricavi in ​​eccesso di EDF saranno tassati al 50% per essere ridistribuiti agli utenti finali (clienti residenziali ed eventualmente PMI); tale quota salirà al 90% dell’eccesso di ricavo qualora i prezzi superino i 110 €/MWh.

Alla fine del 2022, la capacità nucleare installata di EDF in Francia era pari a 61 GW e il gruppo ha generato 293 TWh di energia nucleare. Nel giugno 2023, il governo francese ha nazionalizzato EDF rilevando le sue azioni su un investimento di 9,7 miliardi di euro per accelerare la costruzione di nuove centrali nucleari.

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