si è conclusa la sesta edizione dell’AIEE Energy Symposium sulla sicurezza energetica

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Il 16 dicembre 2021, si sono chiusi i lavori della sesta edizione della conferenza internazionale  AIEE Energy Symposium on Current and Future Challenges  to Energy Security organizzata con la collaborazione scientifica della SDA Bocconi School of Management.

La conferenza in questi anni ha acquistato un prestigio internazionale ed è diventata un importante appuntamento annuale sulle tematiche della sicurezza energetica. L’iniziativa, è stata portata avanti  nonostante le incertezze generate dall’impatto della pandemia del COVID-19 ed è stata organizzata per il secondo anno online, in modalità virtuale. La decisione di ospitare un evento virtuale è stata considerata un’alternativa adeguata e senza rischi per dare la possibilità a relatori provenienti da tutto il mondo, rappresentanti di aziende, organizzazioni nazionali ed internazionali, istituzioni pubbliche e private, università e centri di ricerca di presentare i propri lavori, senza dover affrontare le difficoltà di viaggio derivanti dall’imprevedibilità dell’evolversi della pandemia.

Due giorni di lavori intensi dove quasi 200 partecipanti, provenienti da 25 Paesi, si sono confrontati sul tema della sicurezza energetica, in 8  sessioni plenarie e 19 sessioni parallele con più di 100 presentazioni, per illustrare problematiche e soluzioni con particolare riferimento alla transizione energetica ed ai condizionamenti derivanti dalla pandemia.

L’apertura del convegno internazionale è avvenuta il 14 dicembre 2021 alla presenza del Presidente dell’AIEE G.B. Zorzoli, General chair della conferenza che ha dato il benvenuto ai partecipanti e di seguito sono intervenuti Matteo Di Castelnuovo, Director, Master in Sustainability and Energy Management (MaSEM) e SDA Associate Professor of Practice in Energy Economics, Carlo Di Primio Vice Presidente AIEE e Presidente del Comitato organizzativo e Carlo Andrea Bollino, Presidente Onorario dell’AIEE.

Nella seconda parte si sono svolti gli interventi di Majid Al Moneef,  Presidente del International Advisory Committee  di KAPSARC che ha parlato delle prospettive dell’impatto della transizione energetica sugli stati produttori di petrolio e gas. In seguito Lucile Dufour, Senior Policy Advisor, Istituto internazionale per lo sviluppo sostenibile – IISD che ha presentato gli ultimi risultati dell’Energy Policy Tracker (un database che fornisce le informazioni più recenti sulle risposte politiche sul clima e l’energia date dai vari governi  alla luce della crisi del Covid19, con la possibilità di filtrare queste  misure per paese, tipo di energia, meccanismi finanziari e altre categorie).  Il suo intervento ha messo l’accento sulle tendenze legate all’energia in particolare nei paesi del G20 e su come allineare l’impegno finanziario pubblico con una transizione accelerata verso l’energia pulita e l’obbiettivo zero emissioni nette.  La sessione  si è conclusa con l’intervento di Fereidoon Sioshansi, Presidente della Menlo Energy Economics (MEE) società di consulenza statunitense, che ha illustrato  l’evoluzione della domanda dei consumatori nel settore elettrico.

La prima sessione EU towards 2050 and the energy security concerns è stata presieduta da Livio de Santoli,  Presidente del Coordinamentio FREE che ha sottolineato il concetto di sicurezza energetica nella nuova prospettiva della   decarbonizzazione: il bisogno di una disponibilità ininterrotta di energia e l’importanza dell’elettrificazione e delle energie rinnovabili a livello internazionale. Un anno segnato da diversi eventi importanti: il Pacchetto europeo “Energia pulita per tutti gli europei”, il programma della Commissione europea Fit for 55 e la COP 26 che  nonostante le polemiche, è stato un importante passo avanti per la decarbonizzazione.

Silvia Pariente-David, Consulente presso il Center for Mediterranean Integration, ha incentrato la propria presentazione sull’evoluzione del concetto di  sicurezza energetica, che oggi si basa sull’affidabilità del sistema energetico e la stabilità della rete. Gli indicatori di sicurezza sono oggi, come nel passato, il grado di dipendenza dalle importazioni, il numero di fornitori esterni e il mix di energia primaria. Un quadro della cooperazione europea con i paesi del Mediterraneo in termini di integrazione dei mercati energetici e rafforzamento delle infrastrutture finalizzata agli obiettivi della transizione energetica.

Alicia Mignone, Senior Energy Advisor, MAECI and Ex Presidente del Comitato IEA sull’Energia è intervenuta sul tema del ruolo delle materie prime critiche per tecnologie e settori strategici, sottolineando che la lavorazione di alcuni minerali è geograficamente concentrata in tre principali produttori che rappresentano oltre il 75% della fornitura di alcuni metalli e delle terre rare con rischi di approvvigionamento per l’UE in quanto la domanda di minerali per le tecnologie energetiche pulite aumenterà di almeno quattro volte entro il 2040 per raggiungere gli obiettivi climatici.

La sessione si è conclusa con l’intervento di Marco Falcone, Direttore Relazioni esterne e istituzionali di Esso Italiana ha evidenziato il ruolo dei combustibili liquidi a basse emissioni di carbonio nel futuro del settore trasporti, presentando la situazione della domanda globale di energia nei trasporti per area di utilizzo e delle emissioni di gas serra nei trasporti per settore in Europa e nel mondo, con accento sulle varie tecnologie destinate a svolgere un ruolo importante nella loro riduzione a lungo termine.

A coordinare la sessione “Regulatory challenges and market developments, è stato  Guido Bortoni, come ex-Presidente del’ARERA.

Hanno partecipato: Fabrizio Falconi, Coordinatore Area Affari Regolatori, Utilitalia che ha ricordato i compiti del sistema di distribuzione nella transizione energetica. In particolare ha sottolineato il ruolo chiave dei DSO che in coordinamento con i gestori della rete di trasmissione, possono facilitare l’integrazione delle FER, supportare la flessibilità dal lato della domanda, la digitalizzazione delle reti e la sicurezza informatica.

Jean Michel Glachant, Direttore della Florence School of Regulation, ha presentato le strategie e le misure adottate per arrivare a  sistemi energetici flessibili dal lato della domanda, che sono al centro della strategia di decarbonizzazione dell’UE.  La flessibilità a livello di trasmissione e a livello di distribuzione, utilizzata come strumento per ridurre gli investimenti in rete. Ha poi sottolineato il ruolo importante delle comunità energetiche per uno schema di sharing economy, nel semplificare il commercio e le transazioni energetiche.

Ozge Ozden, Segretario Generale ELDER ‐ l’Associazione turca dei distributori di energia elettrica, ha parlato delle sfide normative e dell’evoluzione del mercato elettrico turco, con riferimento alle privatizzazioni, la liberalizzazione dei mercati elettrici spot, le garanzie e gli incentivi all’acquisto presentando la situazione difficile della regolazione del sistema elettrico in Turchia.

opening session

Plenary session n. 1

Plenary session n.2

La seconda parte della prima  giornata è iniziata con due nuove sessioni plenarie.  

La prima Energy industry challenges to a low-carbon economy, the RES and gas role in the transitionha dato l’opportunità di discutere dei principali temi che l’industria energetica affronterà nel prossimo decennio, tra questi: i cambiamenti delle industrie petrolifere e del gas nella sostituzione dei combustibili tradizionali con nuovi a più bassa impronta di carbonio; il sequestro della CO2; le nuove prospettive dell’industria dell’energia elettrica nello lo sviluppo di fonti rinnovabili, la Power Generation e la loro integrazione al mercato elettrico; ma anche i cambiamenti che l’industria energetica dovrà affrontare per offrire una interfaccia ai grandi e medi consumatori industriali.

La sessione coordinata da Carlo di Primio, Vice Presidente AIEE, ha visto gli interventi di Alessandro Lagostena, Regulatory & Public Affairs Head of Energy & Environmental Studies, ERG ce ha illustrato il contesto industriale nel quale collocano le strategie orientate alla decarbonizzazione, tenendo conto degli aspetti regolatori, di assetto del mercato e dell’evoluzione tecnologica. Ha evidenziato altresì i vincoli che si pongono in particolare in Italia per lo sviluppo atteso delle fonti rinnovabili  che in parte potrà venire dal repowering dagli impianti esistenti in particolare per l’energia eolica.

Simone Nisi, Head of Institutional Affairs, Edison, ha esposto l’impegno determinante richiesto all’industria nella duplice prospettiva di protagonista del raggiungimento di un economia decarbonizzata e di garante della continuità del soddisfacimento della domanda durante la fase di transizione agendo da un lato sul fronte dell’efficienza energetica e dall’altro su quello dell’innovazione. A questo fine individua tre cardini della transizione nelle fonti rinnovabili, nel gas, nella necessità di ogni paese di individuare e promuovere il proprio percorso per raggiungere gli obiettivi della transizione.

Ahmet Türkoğlu, CEOEnergy Exchange Istanbul (EXIST) si sofferma sul ruolo determinante richiesto all’elettricità nel processo di decarbonizzazione, sia attraverso una trasformazione dei processi produttivi con lo sviluppo delle fonti rinnovabili sia con il forte impulso dell’innovazione tecnologica nella gestione dei mercati e della crescita dei consumi, accennando anche alla volatilità dei mercati dell’elettricità e del gas. Espone quindi l’impegno della Turchia nella trasformazione del proprio sistema energetico in funzione dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2.

Andrea Zaghi, General Manager Elettricità Futura, espone le problematiche e le sfide imposte all’industria elettrica negli obiettivi che si è imposta al 2030, rafforzati con il package  Fit for 55. Al riguardo sottolinea l’impatto che le trasformazioni determinano sui processi, la tecnologia, il ruolo stesso delle imprese sempre più orientate a fornire servizi ed assistenza ai consumatori. Si sofferma altresì sui bottle neck  che incidono in Italia su tali cambiamenti con particolare riferimento alla complessità e alla lentezza delle procedure autorizzative.

La sessione parallela “Sustainable mobility challenges for the transition targets è stata presieduta da G.B. Zorzoli, Presidente AIEE,  cheha aperto i lavori presentando un quadro generale della e-mobility nell’UE citando tra l’altro il pacchetto Fit for 55 che include la revisione del regolamento che fissa gli standard di prestazione delle emissioni di CO2 per le nuove autovetture e veicoli commerciali leggeri. Fa presente inoltre che la filiera automobilistica italiana dovrebbe mantenere un export rilevante ed essere supportata da un piano governativo, come aqvviene in Germania, Francia e Spagna, volto ad attuare una riconversione della produzione, in grado di soddisfare la domanda.

Amela Ajanovic, Professore all’University of Technology di Vienna, ha incentrato la propria presentazione sulla mobilità sostenibile e i veicoli a idrogeno e fuel cell con le vari problematiche relative alle stazioni di rifornimento alla produzione e utilizzo globale di idrogeno, ai costi, infrastrutture, tempi di rifornimento, driving range e benefici ambientali.  

Mariarosa Baroni, Presidente NGV Italia è intervenuta sul  uso del gas naturale, GNL di piccola taglia e biometano in Europa e in Italia, sostenendo i benefici ambientali del gas naturale nel trasporto pesante su strada e nel trasporto marittimo.  Gli stakeholder del gas devono sostenere la neutralità tecnologica nelle politiche ambientali. Il CNG, GNL e biometano dovrebbero diventare un’importante opzione per la decarbonizzazione dei trasporti e aprire la strada allo sviluppo dell’idrogeno. 

Francesco Naso, Segretario Generale MOTUS-E membro della Piattaforma Europea per la Mobilità è intervenuto sul tema della mobilità elettrica e del mercato delle auto elettriche in Italia e in Europa e i scenari futuri al 2030. E’ stato anche toccato l’argomento degli investimenti in infrastrutture di ricarica e lo sforzo per una produzione delle batterie nell’UE per ridurre la dipendenza dalla Cina e  portare benefici in termini occupazionali.

L’intervento di Franco Del Manso, Direttore Affari Internazionali per l’Ambiente di UNEM, ha trattato il tema del ruolo dei combustibili liquidi a basso tenore di carbonio per la decarbonizzazione dei trasporti. La transizione energetica dovrebbe affrontare anche gli aspetti sociali per una mobilità a prezzi accessibili. Bisogna integrare la mobilità elettrica con combustibili liquidi a basse emissioni di carbonio: idrogeno verde e biocarburanti. Propone di adottare un approccio wheel-to-wheel, un quadro politico e un sistema normativo per gli investimenti in tecnologie innovative sui combustibili liquidi a basse emissioni di carbonio.

Dario Soria, Direttore Generale Assocostieri, Italia ha sottolineato il ruolo del GNL, l’attuale energy mix e le prospettive al 2050 che vedranno una forte presenza di combustibili da biomasse, biometano,  bioLNG e idrogeno verde. Fa presente inoltre che una volta fissati gli obiettivi climatici e ambientali, è necessario adottare un approccio neutrale che permetta alle migliori tecnologie di competere. È necessario perseguire un mix energetico variegato per valorizzare il contributo di ciascuna fonte rinnovabile. È necessario sostenere le fonti energetiche di transizione, programmando un periodo sufficiente per la graduale acquisizione di biocarburanti ed e-fuel.

Plenary session  n. 3

Plenary session n. 4

Plenary session n. 5

Il 16 dicembre, nella prima sessione plenaria dedicata al tema “Grid security and new technologies”, è stata moderata da Salvatore Pinto, Presidente di Axpo  Italia che ha aperto i lavori sottolineando l’importanza dello stoccaggio nella transizione energetica. L’Europa sta cercando di trovare nuovi materiali e nuove tecnologie  per essere indipendenti a livello geopolitico e anche per avere costi sostenibili.

Matteo Codazzi, Amministratore delegato di Cesi ha invece analizzato il tasso di vulnerabilità della rete affermando che servono delle azioni concrete per passare a un sistema energetico più forte: interconnessioni per far incontrare le FER con la domanda, tecnologie non convenzionali e digitalizzazione,  stoccaggio per una maggiore flessibilità, batterie su larga scala. Dovrebbe esserci un cambiamento geopolitico per quel che riguarda le fonti, le tecnologie energetiche e i nuovi materiali e vede come soluzione per mitigare i rischi: il riciclaggio, la sostituzione con tecnologie più verdi e la produzione interna di batterie

Luciano Martini, Direttore Generale Dipartimento Tecnologie Trasmissione e Distribuzione di RSE ha analizzato l’evoluzione del sistema energetico, le tendenze, le sfide e le opportunità, mettendo in evidenza il problema della flessibilità del sistema che è la pietra angolare della sicurezza nei moderni sistemi di alimentazione. Le esigenze di flessibilità in tutti i sistemi energetici sono dovute alla forte crescita del fotovoltaico e dell’eolico e devono essere sostenute da tecnologie innovative.

Giovanni Valtorta, Enel e-distribuzione, mette in evidenza il ruolo dei Distribution System Operator DSO a supporto di un network dinamico, controllato e ben organizzato di consumatori, nelle prospettive future di un mercato dell’energia non più centrato nei grandi impianti di produzione ma fortemente distribuito.

Christian D’Adamo, Head of Network and Systems Operation and Maintenance di Enel ha analizzato il tema della trasformazione digitale dell’Asset management per una rete più sicura. La trasformazione digitale, operazioni sicure, l’automazione della rete e il controllo remoto che migliorano la qualità del servizio e le capacità di controllo in tempo reale.

La sessione plenaria parallela Energy Efficiency and the future strategies of the energy industry è stata coordinata da Gurkan Kumbaroglu, Professore alla Bogazic University di Istanbul. Sono intervenuti: Dario Di Santo, Direttore Generale FIRE che ha parlato di efficienza energetica, sostenibilità e della necessità di sviluppare approcci innovativi. Servono, secondo Di Santo, strumenti nuovi e politiche capaci di favorire l’innovazione, obiettivi politici, obiettivi di sviluppo sostenibile e riduzione dei costi.

Sandro Negri di Federmanager ha ricordato che l’Italia è tra i paesi più efficienti dal punto di vista energetico in Europa e nel mondo, con una performance trainata principalmente dal settore industriale e da quello energetico. In questo scenario positivo, appare pertanto fondamentale attuare misure “smart” come le comunità energetiche, che siano quindi in grado di migliorare l’efficienza energetica degli edifici e di ridurre la bolletta energetica, preservando l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini e creando nuovi posti di lavoro green. Investire nelle comunità energetiche – continua Neri –  e nell’economia circolare per essere energeticamente indipendenti, riducendo da un lato i costi dell’energia, dal trasporto al consumo, dall’altro le emissioni di GHG.

Ferdinando Pozzani, Amministratore Delegato di TEON, nel suo intervento si è soffermato sul settore edile in particolare sul settore termico, il riscaldamento e il raffrescamento da FER. Le pompe di calore “TINA” un’alternativa economicamente valida ai tradizionali sistemi di riscaldamento basati su caldaie a combustibili fossili. Centrali termiche per le tecnologie dell’edilizia residenziale estese al dominio delle tradizionali caldaie a gas. Tecnologie sostenibili dal punto di vista ambientale che potrebbero comportare un’enorme riduzione delle emissioni nelle aree urbane ed eliminare le emissioni di CO2.

Il 16 dicembre pomeriggio la conferenza si è chiusa con una sessione plenaria dedicata a The Hydrogen revolution, coordinata da Carlo Andrea Bollino, Professore all’Università di Perugia, Presidente Onorario AIEE.

Dina Lanzi, Head of Technology Development BUH2 di SNAM ha analizzato il ruolo dell’idrogeno nella decarbonizzazione. L’idrogeno diventerà rapidamente competitivo in numerosi settori: mobilità, applicazioni nell’industria siderurgica e nella produzione di calore in sostituzione del gas naturale. I suoi costi si stanno riducendo più velocemente del previsto. Si è quindi soffermata sull’attività di SNAM come pilastro per lo sviluppo dell’idrogeno nelle aree: asset readiness, system design e value chain development e come partner nel progetto “The European Hydrogen Backbone”, gasdotto che collega l’approvvigionamento di idrogeno a livello internazionale.

Rami Shabaneh, Senior Research Associate, KAPSARC, Arabia Saudita ha presentato le prospettive di produzione di idrogeno per l’Arabia Saudita che ha grandi risorse per produrre idrogeno blu e verde a prezzi competitivi.  Il quadro della Circular Carbon Economy adottato dai ministri dell’energia del G20 sarà il principale motore per sostenere i progetti sull’idrogeno.

Paolo D’Ermo, Segretario Generale, WEC Italia ha analizzato le strategie globali del WEC e dell’Unione Europea per lo sviluppo dell’idrogeno. L’economia dell’idrogeno può stimolare la crescita economica. Potrebbe riutilizzare le infrastrutture esistenti per aiutare la forza lavoro nei paesi con risorse di combustibili fossili, creare opportunità di esportazione e sviluppare tecnologie correlate. Le stime prevedono una crescita limitata ma costante della domanda di idrogeno fino al 2030 poiché la maggior parte dei progetti importanti per l’idrogeno sono in una fase di precostruzione. Le fonti rinnovabili saranno cruciali per la produzione decarbonizzata di idrogeno. Il finanziamento delle infrastrutture giocherà un ruolo chiave in futuro per l’importazione e l’implementazione dell’idrogeno. Ha sottolineato poi l’importanza di un quadro normativo per questo è essenziale per fornire chiarezza e visibilità agli investitori.

Plenary session n. 6

Plenary session n.7

Nelle sessioni parallele che si sono svolte durante la prima e la seconda giornata 70 speaker italiani e stranieri si sono confrontati su tutti i principali temi al centro del dibattito della ricerca sula transizione energetica in particolare: mercati energetici, transizione e trasformazione energetica, dinamiche attuali del mercato del gas, e-mobility, prezzi del carbonio, efficienza energetica nell’edilizia, energie rinnovabili, distribuzione e stoccaggio dell’energia, efficienza energetica e il raggiungimento degli obiettivi climatici net-zero, biocarburanti, idrogeno e altre tecnologie sostenibili, mercato del petrolio e del carbone, ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica, sicurezza energetica e nuove tecnologie per la sostenibilità,  economia circolare, riduzione dei gas a effetto serra e progresso tecnologico, geopolitica dell’energia, transizione e il ruolo della cooperazione.

Una sessione speciale organizzata dall’ENEA, è stata dedicata al ruolo delle attività di cooperazione poste in essere dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. I cinque interventi della sessione hanno illustrato la cooperazione nei suoi diversi aspetti: dalle modalità con cui ENEA, grazie al suo approccio multidisciplinare, opera nell’ambito del cambiamento climatico e dell’energia sostenibile alle criticità derivanti dalla collaborazione con i Paesi in Via di Sviluppo; dai nuovi progetti a quelli già conclusi, grazie ai quali è stato apprezzato il know-how e la capacità di ricercare soluzioni innovative a sostegno delle transizioni ambientali ed energetiche.

Nelle diverse sessioni concorrenti oltre al contributo scientifico garantito dalla presenza dei ricercatori inviati dalle più importanti università ed enti di ricerca del mondo a presentare i propri lavori, fondamentali per la riuscita del simposio sono stati anche gli spunti offerti dalle aziende di settore.

L’incontro è stato un’occasione di discussione approfondita dei temi che coinvolgono il mondo dell’energia di oggi, fornendo uno spunto di vero arricchimento dal punto di vista professionale, culturale e umano.

 (gli atti della conferenza saranno pubblicati in un volume on-line, disponibile sul sito)

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